La morte dell’erba John Christopher Neri Pozza ed.
(…)John aspirò una boccata dalla sigaretta. «Non
voglio parlare di Ann. E non voglio avere complicazioni con lei, è chiaro?
Pensavo che l’avrebbe capito da sola. A parte ogni altra considerazione, questo
non è il momento per cose del genere».
«Quando si vuole qualcosa è sempre il momento di averla». «Si sbaglia. Io non voglio niente». Millicent rise. Poi riprese a parlare con
voce bassa e un po’ rauca. «Non facciamo i ragazzini» disse. «Posso anche
sbagliarmi, ma non su cose di questo genere».
«Crede di sapere meglio di me quello che penso?» «Non ne sarei sorpresa.
Le dirò una cosa, Grande Capo. Se fosse stata Olivia a farle questa visita,
l’avrebbe rimandata indietro subito, senza perdere tempo in chiacchiere. Poi,
perché parlare sottovoce? Pensa che qualcuno si possa svegliare?» Non si era
accorto di aver abbassato la voce. E riprese subito a parlare con un tono più
alto. «Farebbe meglio a tornare dagli altri, Millicent». Lei rise di nuovo. «Cosa c’è di irragionevole
nel non voler svegliare la gente? Non credo che gli altri possano fare a meno
del sonno come me. Lei si arrabbia con troppa facilità». «D’accordo. Non ho nessuna voglia di mettermi
a discutere con lei. Ora raggiunga gli altri e dimentichi tutto». «Come vuole». Lasciò cadere la sigaretta e la
schiacciò con un piede. «Ma prima voglio fare una prova di accensione. Se non
scatta la scintilla, me ne andrò subito a dormire, come una brava ragazzina
ubbidiente». Gli si avvicinò. «Non faccia la sciocca, Millicent». «Che c’è di male in un bacio della buona
notte?» disse lei fermandosi di fronte a John. Poi si lasciò andare tra le sue
braccia. O sorreggerla o lasciarla cadere. La sorresse. Era molto più calda di
quanto avesse sospettato. Si sfregò leggermente contro di lui. «Prova di accensione soddisfacente, mi pare»
disse Millicent. Si girarono insieme al
rumore di alcune pietre smosse. Una figura comparve sul terrapieno. Pirrie batté una mano sul fucile che teneva
sottobraccio. «Malgrado questo impiccio, a momenti vi sorprendevo. Non fa una
buona guardia, Custance». Millicent si staccò da John. «Cosa ti salta in mente
di andare in giro nel cuore della notte?» «Sarebbe fuori luogo fare la stessa
domanda a te?» «Credevo che lo spettacolo a cui hai assistito l’ultima volta
che mi hai spiata ti fosse bastato» disse lei con disprezzo. «O è così che ti
diverti adesso?» «Le numerose ultime volte» disse Pirrie «mi sono adattato alla
situazione come a un male minore. Devo ammettere che sei stata molto discreta.
Un qualsiasi gesto da parte mia avrebbe reso pubblico che ero cornuto, e questo
l’ho sempre voluto evitare». «Non
preoccuparti» disse Millicent. «continuerò a essere discreta». John s’intromise. «Pirrie, tra me e sua
moglie non è successo niente. E niente succederà. La sola cosa che mi interessa
è portarvi sani e salvi a Blind Gill».
«La mia idea» disse Pirrie pensieroso «è sempre stata quella di
ucciderla. In una società normale l’omicidio è un rischio troppo grande. Ho
sempre fatto dei piani, e anche buoni, ma non li avrei mai messi in atto». «Henry» disse Millicent, «non cominciare a
fare lo stupido». Nel chiarore della
luna, John vide Pirrie alzare una mano e toccarsi il naso. Ebbe uno scatto.
«Adesso basta!» Con molta calma Pirrie tolse la sicura al fucile. John sollevò
la doppietta. «No» disse Pirrie, «la
abbassi. Sa benissimo che sono molto più abile di lei. Non voglio essere
costretto a fare cose che non desidero».
John abbassò il fucile. «Devo
essere diventato nervoso. Stupido, vero? Ma, se voleva veramente liberarsi di
Millicent, niente le impediva di lasciarla a Londra». «Giusto» disse Pirrie, «ma non del tutto.
Deve tener presente che, pur essendomi unito al vostro gruppo, l’ho fatto con
tutte le riserve sull’attendibilità della storia che Buckley mi ha raccontato.
Ho voluto aiutarvi a rompere i cordoni della polizia perché ci tengo molto alla
mia libertà d’azione. Ecco tutto».
«Continuate pure a parlare» disse Millicent, «io torno a dormire». «No» fece Pirrie, «resta dove sei.
Esattamente dove sei». Toccò la canna del fucile, e lei si fermò di colpo.
«Devo dire che ho preso seriamente in considerazione, anche se solo per un
attimo, l’idea di lasciare Millicent a Londra. Una delle ragioni per cui non
l’ho fatto è stata la certezza che, se fosse successo soltanto un crollo
civile, Millicent avrebbe risolto la sua situazione offrendo i suoi servigi al
capo della banda locale. Non mi andava di lasciarla prosperare in quella che
per lei sarebbe stata una carriera piena di successi». «Perché?» «Non sono tipo
da subire le umiliazioni con leggerezza. Ho istinti che qualcuno potrebbe
definire primitivi. Mi dica, Custance... siamo tutti d’accordo sul fatto che
non c’è più legge in questa nazione?»
«Se ci fosse ancora finiremmo tutti sulla forca». «Esatto. Ora, se vengono meno le leggi dello
stato, cosa rimane?» «La legge del
gruppo...» disse John con prudenza. «E
della famiglia». «All’interno del
gruppo. Le necessità del gruppo vengono per prime». «E il capo della famiglia?» Millicent
cominciò a ridere, nervosamente, in modo quasi isterico. «Divertiti pure, mia cara» continuò Pirrie.
«Mi piace vederti felice. Allora, Custance? L’uomo è sempre capo del suo gruppo
familiare... Siamo d’accordo?» Quella logica folle poteva portare a una sola
conclusione. «Sì, all’interno del
gruppo» disse John, poi ebbe un attimo di esitazione. «Qui sono io che comando.
L’ultima parola è mia». Gli parve che
Pirrie sorridesse, ma nella semioscurità non riuscì a esserne certo. «L’ultima parola è sua» disse Pirrie,
battendo una mano sul fucile. «Io posso, se voglio, distruggere il gruppo. Sono
un marito tradito, Custance, geloso, forse, e orgoglioso. Sono deciso a valermi
dei miei diritti. Spero che non mi ostacolerà, perché non vorrei mettermi
contro di lei». «Conosce la strada per Blind Gill» disse John, «ma potrebbe
incontrare delle difficoltà a entrare senza di me». «Ho un ottimo fucile, e lo so usare. Penso
che troverei un buon impiego con molta facilità». Ci fu una pausa. Nel silenzio si levò
all’improvviso il trillo di un uccello. Con sorpresa John riconobbe il canto
dell’usignolo. «Allora» disse Pirrie,
«mi riconosce i miei diritti?» Millicent si mise a gridare: «No! John, lo
fermi! Non può fare una cosa simile... non è umano. Henry, ti prometto...» «Di
cambiare vita?» fece Pirrie. «A volte queste frasi mi fanno ridere. Custance!
Posso far valere i miei diritti?» La
luna illuminò la canna del fucile puntata su John. E John ebbe improvvisamente
paura, non per sé, ma per Ann e i bambini. Non aveva dubbi che Pirrie fosse
spietato. Si chiedeva solo fino a che punto, se provocato, sarebbe stato capace
di arrivare. «Si prenda i suoi diritti»
disse. Con voce tremante e
irriconoscibile, Millicent gridò: «No! Non qui...» Si lanciò verso Pirrie inciampando nelle
rotaie. Lui aspettò che gli fosse quasi davanti prima di… (…) |