frecciagialla

Lunario dei giorni di paura


Ventottesima settimana

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Philip Roth

Nemesi

Einaudi

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Udiva una sirena in lontananza. Ormai si sentivano giorno e notte, accendersi e spegnersi. Non erano gli allarmi antiaerei; quelli suonavano solo una volta alla settimana, il sabato a mezzogiorno, e non incutevano paura ma fornivano anzi conforto proclamando che la città era pronta a tutto. Quelle erano le sirene delle ambulanze che andavano a prendere le vittime della polio e le portavano in ospedale, sirene che sbraitavano stridenti: «Fuori dai piedi… questione di vita o di morte!» Diversi ospedali cittadini erano ormai rimasti sprovvisti di polmoni d’acciaio e, in attesa che arrivasse a Newark un nuovo carico di respiratori, i pazienti che ne avevano bisogno venivano trasferiti a Belleville, Kearny ed Elizabeth. Mr Cantor poteva solo sperare che l’ambulanza non fosse diretta a Weequahic per prendere un altro dei suoi ragazzini. Cominciava a girar voce che, se l’epidemia peggiorava, tutti i campi giochi della città sarebbero stati chiusi per evitare che i bambini si trovassero a stretto contatto fra loro. Di solito una tale decisione sarebbe stata di competenza del servizio sanitario, ma il sindaco era contrario a turbare la vita estiva dei ragazzi e delle ragazze di Newark, a meno che non si rendesse strettamente necessario, perciò si era riservato l’ultima parola. Stava facendo tutto il possibile per tranquillizzare i genitori e, secondo il giornale, si era fatto vedere in ciascuna circoscrizione per informare i cittadini in apprensione sulle misure prese dalla municipalità per assicurarsi che la sporcizia, i rifiuti e ogni tipo di sozzura venissero regolarmente rimossi da tutte le proprietà pubbliche e private. Ricordò loro di chiudere bene i bidoni della spazzatura e di aderire alla campagna «Schiaccia la mosca» mantenendo in buone condizioni le zanzariere e schiacciando e uccidendo gli insetti che diffondevano le malattie riproducendosi in mezzo alla sporcizia per poi insinuarsi nelle case attraverso le porte aperte e le finestre senza zanzariere. La raccolta dei rifiuti sarebbe stata potenziata ed effettuata a giorni alterni e, in sostegno alla campagna anti-insetti, sarebbero stati distribuiti gratuitamente degli scacciamosche da «ispettori sanitari» inviati nei quartieri residenziali per accertarsi che in strada non ci fosse spazzatura. Nel tentativo di rassicurare i genitori sul fatto che la situazione era sotto controllo e che non c’era pericolo, il sindaco si premurò di spiegare loro: – I campi giochi resteranno aperti. D’estate i nostri ragazzini di città hanno bisogno dei campi giochi. Sia la Prudential Life Insurance Company di Newark sia la Metropolitan Life di New York ci dicono che l’aria fresca e la luce solare sono le principali armi con cui eliminare la malattia. Date ai bambini aria fresca e luce solare a sufficienza e nessun germe potrà resistere a lungo al loro impatto. E soprattutto – disse ai suoi ascoltatori – tenete puliti i vostri giardinetti e le vostre cantine, non perdete la testa, e presto assisteremo a un declino del diffondersi di questo flagello. E schiacciate le mosche senza pietà. Impossibile sopravvalutare il danno arrecato dalle mosche.

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