Lessico famigliare
Natalia Ginsburg
(...) - Mia
madre gli raccontò un fatto che era successo al bambino d'una sua amica, molti
anni prima, ancora prima della guerra e prima anche della campagna razziale.
Questo bambino era ebreo, e i suoi l'avevano messo alla scuola pubblica;
avevano però chiesto alla maestra di esentarlo delle lezioni di religione. Un
giorno la sua maestra non c'era in classe e c'era invece una supplente, che non
era stata avvertita e quando venne l'ora di religione, si meravigliò a vedere
quel bambino prendere la cartella e prepararsia uscire.
- Tu perché te ne vai? - chiese.
- Me ne vado, - disse il bambino, - perché io vado sempre a casa quando c'è
l'ora di religione.
- E perché? - domandò la supplente.
- Perché io - rispose quel bambino - non voglio bene alla Madonna.
- Non vuoi bene alla Madonna! - gridò scandalizzata la maestra. - Avete sentito
bambini? Non vuol bene alla Madonna!
- Non vuoi bene alla Madonna! non vuoi bene alla Madonna! - gridava ora tutta
la classe.
I genitori s'erano trovati costretti a levare il bambino da quella
scuola. A Mario questa storia piacque immensamente. Non finiva più di
estasiarsene, e chiedeva se era proprio vera.
- Inaudito! - diceva battendosi
la mano sul ginocchio. - Una cosa inaudita!
Mia madre era contenta che la sua storia gli fosse tanto piaciuta; ma poi si
stancò di sentirlo ripetere che in Francia maestre così non esistevano e non si
potevano nemmeno pensare. (...)