J. k Rowling Una voce uscì all’improvviso dall’ombra, una voce
dolce e misteriosa. “Benvenuti “ disse “è bello rivedervi in carne e
ossa, finalmente “. La prima impressione che Harry ne ebbe fu quella di un
grosso insetto luccicante. La professoressa Cooman avanzò nel cerchio di luce nel
fuoco, e videro che era molto magra; gli spessi occhiali gli rendevano gli
occhi molto più grandi del normale e era avvolta in uno scialle leggero, tutto
ricamato di perline. Innumerevoli catene e collane le pendevano dal collo
esile, e le mani e le braccia erano cariche di braccialetti e anelli. “ Sedete, ragazzi miei, sedete” disse, e tutti presero
posto cautamente nelle poltrone o sprofondarono negli sgabelli. Harry, Ron e Hermione si sedettero attorno allo stesso
tavolino rotondo. “Benvenuti a Divinazione” disse la Cooman, che aveva
preso posto in un’ampia poltrona davanti al fuoco. “Io sono la professoressa
Cooman. Può darsi che non mi abbiate mai vista. Ritengo che scendere troppo
spesso nella confusione della scuola
offuschi il mio Occhio Interiore.” Nessuno commentò
questa straordinaria dichiarazione. La professoressa Cooman riccomodò
con grazia lo scialle e riprese:
” Allora, avete deciso di studiare Divinazione, la più difficile di tutte le
arti magiche. Devo però dirvi subito che se non avete la Vista, potrò
insegnarvi assai poco. I libri possono farvi progredire solo fino a un certo
punto di questo campo…”. Sia Harry che Ron sorrisero e lanciarono un occhiata
ad Hermione, allarmata alla notizia che i libri non le sarebbero stati di
grande aiuto in questa materia. “Molte streghe e molto maghi, per quanto talento
possano avere nel campo delle esplosioni e degli odori e delle sparizioni
improvvise, non sono tuttavia in grado di penetrare in misteri velati del
futuro” riprese la professoressa Cooman, con gli enormi occhi scintillanti che
si spostavano da un volto all’altro. “E' un Dono concesso a pochi. Tu, ragazzo” disse
improvvisamente rivolta a Neville, “Credo di si” rispose Neville con voce tremante. “Non ne sarei così sicuro se fossi in te, caro” disse
la professoressa Cooman mentre La professoressa riprese tranquillamente. “Quest’anno ci occuperemo dei metodi base della
Divinazione. Il primo trimestre sarà dedicato alla lettura delle foglie di Tè.
Nel prossimo passeremo alla Lettura della Mano. Comunque mia cara” disse,
rivolgendosi d’un tratto a Calì Patil, “Guardati da un uomo coi capelli rossi”. Calì scoccò uno sguardo stupito a Ron, che era dietro
di lei, e allontanò la sedia. “Nell’ultimo trimestre ” proseguì la professoressa Cooman, “passeremo alla Sfera
di Cristallo, se avremo finito con i Presagi di Fuoco, naturalmente. Purtroppo,
a febbraio avremo la classe decimata da una brutta epidemia di influenza. Io
stessa perderò la voce. E attorno a Pasqua, uno di noi ci lascerà per sempre.” Un silenzio carico di tensione seguì questa
dichiarazione, ma la professoressa Cooman
parve non notarlo. “Tu, cara” disse a Lavanda Brown, che era la più
vicina e si ritrasse sulla sedia, “ti dispiace passarmi la teiera d’argento,
quella grande ?” Lavanda, sollevata, si alzò, prese un’enorme teiera
dallo scaffale e la pose sul tavolo davanti alla professoressa Cooman. “Grazie, cara. Ah, fra l’altro, quella cosa che temi…
succederà venerdì 16 ottobre”. Lavanda prese a tremare. “Ora voglio che formiate delle coppie. Neville, in effetti, non aveva ancora raggiunto lo
scaffale quando si udì un tintinnio di ceramica infranta. La professoressa
Cooman si avvicinò al ragazzo, gli tese paletta e scopino e disse : “ Una di
quelle blu, caro, se non ti dispiace… grazie…”. Quando Harry e
Ron ebbero riempito le loro tazze, tornarono al tavolo e cercarono di bere in
fretta il tè bollente. Fecero roteare i fondi come aveva detto la professoressa
Cooman, poi voltarono le tazze e se le scambiarono. “Bene” disse Ron, mentre aprivano i libri alla pagina 5,“Che cosa vedi
nella mia?” “Un mucchietto di roba marrone bagnata” rispose Harry. L’aroma intenso
del fumo lo aveva reso sonnolento e intontito. “Aprite le vostre menti, cari, e lasciate che i vostri
occhi vedano al di là del concreto!”
disse la professoressa Cooman nella
penombra. Harry cercò di riscuotersi dal torpore. “Bene, nella tua c’è una specie di croce tutta storta
…”disse consultando Svelare il “ Il tuo Occhio Interiore ha
bisogno di una bella visita, dammi retta “ disse Ron, ed entrambi soffocarono
le risate mentre la professoressa Cooman guardava dalla loro parte “ ora tocca
a me…” Ron scrutò l’interno della tazza di Harry, la fronte aggrottata per lo sforzo. “c’è un grumo che assomiglia a
una bombetta” . disse .”Forse andrai a lavorare al Ministero della Magia…”. Rigirò la tazza dall’altra parte. “Però visto da qui assomiglia più a una ghianda… Cosa
vuol dire?” Studiò il libro. “’Una
fortuna inaspettata, oro a sorpresa’. Ottimo, così puoi prestarmene un po’… e
qui c’è un'altra cosa” disse girando di nuovo la tazza “Che sembra un animale…
si, se quella è la testa… sembra un ippopotamo… no, una pecora” la
professoressa Cooman si avvicinò mentre
Harry scoppiava a ridere. “ Fammi vedere, caro” disse a Ron in tono di
rimprovero, curvandosi per prendergli la tazza di Harry. Tutti tacquero, in
attesa. La Professoressa Cooman guardò dentro la tazza,
facendola ruotare in senso antiorario. “Il falco …caro tu hai un nemico mortale.” “ Ma questo lo sanno tutti” disse Hermione con un
sussurro un po’ troppo forte . La professoressa la fissò. “ Bè, e così “ insistette Hermione.” Tutti lo sanno che
Harry Lei-sai-Chi.” Harry e Ron la guardarono con un misto di stupore e
ammirazione. Non avevano mai sentito
Hermione rivolgersi in quel tono a un
professore. La professoressa Cooman decise di non ribattere.
Abbassò i grandi occhi sulla tazza di Harry e riprese a farla ruotare. “Il bastone… un
agguato. Oh, caro questa non è una tazza benigna…” “Credevo che fosse a bombetta” Disse Ron imbarazzato. “Il teschio… pericolo sul tuo cammino, caro…” tutti
fissavano esterrefatti “Caro ragazzo…povero caro ragazzo… No…è meglio non
dire niente… No… “Che cosa c’è, professoressa ? ” Chiese Dean Thomas all’improvviso. Si erano alzati tutti
e lentamente avevano circondato il tavolo di Harry e Ron, avvicinandosi alla
professoressa Cooman per guardare nella tazza di Harry. Gli occhi dell’insegnante si spalancarono in maniera
teatrale. “Mio caro” disse, ”E’ il Gramo”. “Il cosa?” chiese Harry. Non era l’unico a non aver
capito. Dean Thomas alzò le spalle e Lavanda Brown lo guardò
perplessa, ma quasi tutti gli altri si portarono le mani alla bocca,
orripilati. “Il Gramo, mio caro, il Gramo!” esclamò la
professoressa Cooman, stupita che Harry non avesse capito.” Il cane fantasma
gigante che infesta i cimiteri! Caro ragazzo, è un presagio… il peggior
presagio di morte!" Harry sentì una
stretta allo stomaco. Quel cane sulla copertina di Presagi di Morte al
Ghirogoro, il cane nella penombra in Magnolia Crescent… anche Lavanda Brownd si portò le mani alla bocca. Tutti
fissavano Harry: tutti tranne Hermione, che si era alzata alle spalle
dell’insegnante. “Non mi sembra che assomigli a un Gramo” disse con
voce piatta. La professoressa Cooman fissò Hermione con crescente antipatia. “
Mi perdonerai se te lo dico, cara, ma sento pochissima Aura attorno a te. Seamus Finnigan inclinò la testa da una parte
all’altra. “Sembra un Gramo se lo guardi così” disse strizzando
gli occhi fin quasi a chiuderli, “ma visto da qui sembra più un asino “ disse
piegandosi a sinistra. “Avete finito di decidere se devo morire o no?” disse
Harry cogliendo tutti, anche se stesso,
di sorpresa. Ora nessuno sembrava aver voglia di guardarlo. “Credo che per oggi ci fermeremo qui “ disse la
professoressa Cooman con la sua voce più velata “ Si… vi prego di portar via le
vostre cose…”. In silenzio, i ragazzi riportarono le tazze all’insegnante,
presero i libri e li riposero nelle borse. Perfino Ron evitava lo sguardo di Harry.
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