Nathaniel Hawthorne IL TRIPLICE DESTINO (…) Il più importante dei tre visitatori, il signor Hawkwood, era un
anziano gentiluomo, molto pomposo ma di ottimo carattere, capo e promotore di
tutte le iniziative del villaggio, e generalmente riconosciuto come uno dei più
saggi. Portava sul capo un tricorno, secondo una moda già allora antiquata, e
impugnava un bastone col pomello d’argento, che sembrava usare più per
brandirlo in aria che per aiutare il cammino delle sue gambe. I suoi compagni
erano due anziani e rispettabili proprietari terrieri, che in ossequio a una
prerivoluzionaria deferenza al rango e ai privilegi ereditari, facevano da
scorta al nobiluomo. Mentre si avvicinavano lungo il sentiero, Ralph Cranfield
stava seduto su un’alta sedia di quercia, scrutando distrattamente i tre
visitatori, e assorbendo le loro figure familiari nelle nebulose fantasie in
cui era immersa la sua mente. (…) «I miei colleghi e io», esordì il nobiluomo, «siamo oberati di gravi
compiti essendo noi i consiglieri municipali di questo villaggio. Nell’arco dei
tre giorni trascorsi, le nostre menti sono state faticosamente impegnate nella
scelta di una persona degna di occupare una carica molto importante, e disposta
ad assumersi un onere e un onore che, saggiamente considerati, possono essere
giudicati non inferiori a quelli dei sovrani e dei potenti. E considerato che
tu, nostro concittadino d’origine, sei dotato di buon intelletto naturale,
coltivato nei tuoi viaggi all’estero, e che certe bizzarrie e fantasie della
tua giovinezza sono state sicuramente corrette dal tempo, considerato tutto
ciò, e dopo debita riflessione, siamo dell’opinione che la Provvidenza divina
ti ha mandato qui, in questo momento, proprio per questo nostro scopo». Durante questo lungo discorso, Cranfield aveva continuato a guardare
fissamente l’oratore, come scorgendo qualcosa di misterioso, quasi
ultraterreno, nella sua piccola figura pomposa, come se indossasse la tunica di
un antico saggio, anziché una giacca con le spalle squadrate, un panciotto coi
risvolti, braghe di velluto e calze di seta. (…) «E qual è questa carica», domandò allora Ralph Cranfield con voce
tremante, «che può rendermi pari ai sovrani e ai potenti della terra?». «Nientemeno che quella di maestro nella scuola del villaggio!», rispose
il signor Hawkwood… |