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Lunario dei giorni di scuola


Appendice quinto

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Emma

Jane Austen

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Mrs. Goddard era maestra d'una scuola - non d'un educandato, o d'un istituto, o di qualcosa che professasse, in lunghe frasi di raffinata assurdità, di combinare un'istruzione liberale con una morale elegante secondo nuovi principi e nuovi sistemi; e dove, pagando un'enorme retta, le signorine potessero gradualmente perdere la salute e acquistar vanità - ma d'un vero e proprio onesto convitto all'antica, in cui una ragionevole quantità di cognizioni era venduta a un prezzo ragionevole, e dove si potevano mandare le ragazze perché si levassero dai piedi e a forza di sgobbare si conquistassero un po' d'istruzione, senza correre il pericolo di tornare a casa prodigi. La scuola di Mrs. Goddard godeva alta stima e molto meritatamente poiché Highbury era considerata un sito particolarmente salubre: Mrs. Goddard aveva una casa e un giardino assai vasti, dava alle bambine un vitto sano e abbondante, le faceva scorrazzare attorno un bel po' durante l'estate, e nell'inverno medicava con le proprie mani i loro geloni. Nessuna meraviglia, quindi, che una coda di venti coppie di giovinette le andasse ora dietro in chiesa. Era un tipo di donna materna, senza bellezza, che aveva lavorato indefessamente da giovane, e ora riteneva di potersi concedere di tanto in tanto la vacanza d'una visita all'ora del tè; ed essendo stata in passato molto obbligata alla bontà di Mr. Woodhouse, sentiva che egli aveva uno speciale diritto a chiederle di lasciare ogni volta che poteva il suo lindo salottino dalle pareti decorate di punti a croce, per andare a vincere o a perdere poche monetine da sei denari presso il suo focolare.

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